“Befrag ’die Meere aller Zonen, befrag’
den Seemann, der den Ozean durchstrich: – er kennt dies Schiff, das Schrecken aller Frommen: den fliegenden Holländer nennt man mich”*
Il Comune di Macerata, in linea con il progetto culturale della Regione Marche, dà voce al contemporaneo con la mostra The Flying Dutchman dell’artista Fabrizio Cotognini, per celebrare i 100 anni dalla prima rappresentazione lirica allo Sferisterio. L’opera lirica è una delle identità fondanti della comunità di Macerata che, nel corso degli anni, con la continua sperimentazione e contaminazione, ha contribuito a promuoverne la diffusione a livello internazionale, e il tema scelto per la mostra - l’Olandese volante - lo testimonia. Il progetto The Flying Dutchman porterà il visitatore a muoversi nelle sale dei Musei Civici di Palazzo Buonaccorsi attraverso il gioco, la narrazione, l’antropologia, la contemporaneità, la rappresentazione e ovviamente la musica che tutto sublima: una sinestesia in forma pura che ha preso vita nel dialogo e nel lavoro tra l’artista e le realtà artigiane del territorio maceratese. Cotognini infatti, nato e cresciuto a Macerata, attraverso questo progetto vuole anche riportare alla luce la perizia e la maestria del saper fare della sua terra, ridefinendo i confini di una nuova geo localizzazione delle arti applicate dal respiro nazionale e internazionale, operazione resa possibile grazie anche al supporto del calzaturificio Santoni di Corridonia (MC), main sponsor della mostra ed esempio del Made in Marche in Italia e nel mondo.
L’artista offre la sua visione dell'Olandese Volante, archetipo per antonomasia di chi per superare i limiti sfida sé stesso e Dio, con un tracciato narrativo che si snoda tra le sale del piano nobile di Palazzo Buonaccorsi, una delle testimonianze più importanti del tardo barocco. La mostra, attraverso un percorso immersivo costituto da disegni, sculture e installazioni, propone una trasposizione concettuale di un’opera letteraria storica, sulla scorta delle varie rappresentazioni e interpretazioni che sono state attribuite nel tempo all’Olandese Volante.
Nell’immaginario collettivo diventa la nave fantasma capitanata da Davy Jones e Will Turner nel film Pirati dei Caraibi, ma è anche il dramma di August Strindberg. Così come la canzone dei Jethro Tull, che racconta l’impetuoso compimento dell’avverso destino di chi non cambierà il proprio modo di agire: “sarai l’Olandese / Galleggiando lentamente verso il mare / In una nebbiosa sofferenza”. È il fumetto Zio Paperone e il vascello fantasma, e si invera nelle vicende di Silver Surfer e nel celebre cartone americano The Simpson (Frying dutchman). Ma diventerà anche il soprannome dei calciatori Marco van Basten e Robin van Persie, e ancora, iI romanzo di Joe Lansdale e di Enrico Palandri, così come lo leggiamo nelle opere di Osvaldo Licini, Willem van de Velde, Anselm Kiefer e Andreas Achenbach.
Fabrizio Cotognini raccoglie tutte insieme queste rappresentazioni dell’Olandese Volante e dà loro voce all’interno di una storia senza tempo. The Flying Dutchman di Fabrizio Cotognini non è più, e non è soltanto, il Der Fliegende Hollander di Richard Wagner, rappresentato per la prima volta al Königlich Sächsisches Hoftheater di Dresda il 2 gennaio 1843, ma è un’opera corale che racconta una trasformazione sociale, un rinnovamento radicale della società, unendo visioni, citazioni, omaggi, scoperte e riscoperte di romanzieri, poeti, drammaturghi, cantanti, fumettisti, registi cinematografici e artisti. All’interno di una concezione del tempo ciclico, dove la tradizione storico-letteraria risorge dalle proprie ceneri nell’eterna ricerca dell’attualità, Fabrizio Cotognini dà forma a un’esperienza sensoriale unica, inclusiva e allo stesso tempo immaginifica ove è possibile riconoscersi nella figura leggendaria e archetipica dell’Olandese Volante.