I 12 anni di Alessandro Magno in un lavoro di Fabrizio Cotognini - Antonello Tolve
Analitico, prezioso, tagliente. Il lavoro proposto da Fabrizio Cotognini per “Symbiosis?”, la “XV Biennale de la Mediterranée” (organizzata da “BJCEM / Biennal of Young Artists from Europe and the Mediterranean”), fa i conti con una serie di riflessioni che trovano nei brani difformi della storia la loro matrice, il loro nucleo e grumo creativo. “12 Years”, questo il titolo. Un titolo che fa da viatico ad una operazione site specific attraverso la quale l'artista ripercorre la figura di Alessandro Magno – e il suo cammino imperiale – per spingere la riflessione sul presente. Un presente condizionato dalla crisi economica, dal collasso della politica, dalla paralisi della critica, dalla deformazione dell'etica e dall'eclissi degli ideali. Collocata nel Warehous 15 – uno dei sei capannoni (del porto di Thessaloniki) che hanno ospitato i cinque nuclei della Biennale (“Visual Arts”, “Applied Arts”, “Cinema”, “Literature” e “Gastronomy”) – “12 Years” si presenta, così, come una riflessione potente sullo stato delle cose attuali, come un'allegoria, come simbolo in cui l'ego sum si fa ego cum per intrecciare storie differenti e per ripensare la parabola dell'essere insieme, del “co-esistere” (Nancy), della collettività.